Cina: un errore le dichiarazioni del Dalai Lama in Giappone, accuse prive di fondamento - Il Messaggero
PECHINO (4 novembre) - «Un nuovo errore» del leader tibetano. Così definisce le affermazione fatte dal Dalai Lama in Giappone l'agenzia ufficiale Nuova Cina. Intanto due inviati dello stesso Dalai Lama sono a Pechino per incontri con funzionari cinesi che si stanno svolgendo nel massimo segreto. Le accuse. Secondo Nuova China il Dalai Lama è «un leader spirituale autonominatosi» e di non ha mai fatto «alcuno sforzo per progettare lo sviluppo della cultura tibetana». In una conferenza stampa nella capitale del Giappone, il leader spirituale tibetano, 73 anni, ha affermato che la Cina sta consumando un «genocidio culturale» nel Tibet comminando alla cultura buddista «una condanna a morte». Il Dalai Lama ha aggiunto che la sua fiducia nelle autorità di Pechino «è sempre più sottile» e ha affermato che in futuro si terrà in disparte lasciando «al popolo tibetano» decidere sul comportamento da tenere verso la Cina. Nel suo editoriale l'agenzia di stampa cinese lo accusa di «ricorrere al vecchio trucco del ritiro» e che le sue accuse sono «prive di fondamento». Nuova Cina sostiene inoltre che «sottolineando la sua delusione sui contatti e sulle trattative» il leader tibetano «assume una posizione patetica volta a cercare simpatie» e dimostra «di essere riluttante a rinunciare alla sua posizione volta a cercare «l'indipendenza del Tibet».
Etichette:
news